Il senso della vita

Il senso della vita

Senso della vita

Che tu voglia crederlo o meno, di base la vita non ha alcun senso.
Il freddo ed immenso cosmo procede senza curarsi della Terra nè degli altri pianeti abitati, nè di quello che vi succede sopra, e questo succede da sempre. O forse da mai, ma ne parleremo più avanti.
Chi rimpiange i dinosauri dopotutto? Forse gli archeologi e gli appassionati di Jurassik Park, ma vorremmo vivere oggi con un T-Rex che gira per la città, e Velociraptor agguattati nei boschi?
Semplicemente la vita nasce, prolifica e finisce. E poi rinasce in nuove forme, che ancora prolifereranno, e di nuovo termineranno.

Tu hai ricordi della razza che viveva sulla Terra prima della nostra?
Abbiamo miti e leggende che ne parlano: se ci credi, allora puoi capire ciò che sto dicendo, se non ci credi puoi capirlo comunque.

Da dove nasce quindi questo senso di importanza? Da dove viene questa insopprimibile necessità di credere in qualcosa “di più”, di “oltre”? Perchè questa angoscia del dover dare un senso a tutto?

Che tu ne sia consapevole o meno, sappi che queste domande e queste sensazioni giacciono in te, nel profondo, come stanno anche nel profondo del più illuminato dei “Guru”.
La scienza altro non è che il prodotto dell’ossessione umana nel dare risposte “certe”, esigenza dettata dalla folle paura di una mente duale che esige spiegazioni “razionali” per tutto ciò che è ignoto.
In questo la cosiddetta scienza esoterica non fa nulla di diverso, solo ad un altro livello: cercare di spiegare tutto ciò che è occulto.
Di base, siamo terrorizzati dalla possibilità che la nostra vita – e più in generale la vita stessa, per come noi la intendiamo – non abbia alcun senso.

Io credo!

Da questa paura inconscia nascono naturalmente due modi di vivere o, per meglio dire, di esistere: credendo in tutto ciò che arriva dal nostro passato (paradisi, aldilà, divinità, reincarnazioni, vite su altri pianeti, ritorni all’unità, ecc.), oppure non credendo assolutamente a nulla se non la propria vita terrena e materiale, il che quasi sempre diventa materialismo.

[ -ismi ed -esimi …che prigionia! Ce ne libereremo mai? Perchè di ogni cosa dobbiamo farne un credo o una scienza?? ]

E quindi siamo punto e a capo: cosa stiamo cercando di dirci realmente?
Perchè questa è la vera Domanda.

Che tu sia un “razionalista” o un “irrazionalista” (si può davvero esserlo?) poco cambia, il modus operandi è il medesimo: cercare risposte…a qualcosa. Che spesso non sappiamo neppure cosa sia.
Per assurdo, le persone che nella vita non si fanno domande e vivono in un modo che molti definiscono “come automi”, potrebbero essere ad un livello evolutivo così basso da non occuparsene, oppure così alto da non preoccuparsene.
E tuttavia anche loro se le fanno, le domande, solo non ricercano le risposte come fanno gli altri.

Beata ignoranza!
Certo se ci si offende ci si dovrebbe chiedere se si conosce il reale significato di ignorare.
Non conoscere.
Cosa c’è di male?
O meglio, pensi sia davvero possibile conoscere tutto?
Avere una risposta certa a qualsiasi cosa è pura utopia, specialmente se gettiamo un occhio al passato: quasi tutte le certezze di un tempo sono state spazzate via, e molte altre stanno per essere spazzate via a breve.

Dolce morte…

Dunque cosa è certo?
Quando eri un bambino eri certo dell’esistenza di Babbo Natale. Avresti mai detto che sarebbe stato smentito da lì a breve? Se tu ora fossi morto ti chiederei “avresti mai detto che una volta morto avresti trovato questo?”.
Ma ovviamente non potrei chiedertelo…il che ci rimanda al primo ed ultimo Mistero: la Morte.
Se i morti parlassero, ci avrebbero magari potuto svelare il Grande Mistero, ma così non è mai stato, e infatti ad oggi nessuno può affermare con certezza assoluta cosa ci aspetta dopo la dipartita.
E questo dovrebbe già di per sè far riflettere.

Durante il lockdown per il Covid nel Marzo 2020 ho avuto modo di riflettere ampiamente su molte questioni che davo per scontate, o peggio, per vere.
Da quel momento in poi, per due anni ho rimesso in discussione tutto. Tutto.
Ciò che è rimasto ad oggi è una domanda: Che opinione avrei della vita se potessi vivere 5.000 anni?

Pensaci un attimo.
Per noi vivere 100 anni è già un traguardo: vedere il mondo cambiare nell’arco di un secolo ti mette certamente in una prospettiva più ampia degli eventi che non quando hai 20, 30 o 40 anni.
E se potessi vivere 200 anni? E se riuscissi a viverne mille?
Quante cose sono cambiate negli ultimi mille anni? Quanto si è modificata la religione, ed il modo di credere in generale? Quanto è cambiata l’opinione (perchè di questo si tratta) della cosiddetta scienza?

E se potessi, in qualche modo unico e sconosciuto, viverne cinquemila…?

L’immortale (senso della vita)

Noi diamo per scontato che “nulla si crea e nulla si distrugge“, pertanto l’universo che “conosciamo” deve essere per forza nato da una situazione precedente. Questo è ormai un assioma per tutti, che si creda nella teoria del Big Bang oppure nel “ritorno all’Uno” – o a Brahma se sei induista -.

E se ignorassimo il fatto che un universo può nascere dal nulla, ed al nulla semplicemente tornare?
E se questo accadesse senza alcun particolare “senso”? Cosa ci vedresti?

La vita, di per sè, non ha alcun senso. Così è cominciato questo articolo, e così finirà, come un cerchio che si chiude su sè stesso, senza pretendere che qualcuno lo apra per vedere cosa c’è dentro.
Perchè il senso puoi darglielo solo tu: con ciò che credi, con ciò che pensi, ma soprattutto con ciò che sei.

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